L’inclusione finanziaria di migranti a Torino: i risultati dell’analisi territoriale condotta da CeSPI.

L’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti, gestito dal CeSPI (Centro Studi di Politica Internazionale) dal 2014, ha l’obiettivo di fornire strumenti di conoscenza e interazione del fenomeno dell’inclusione finanziaria dei migranti per operatori e istituzioni, oltre a offrire ai migranti informazioni utili ed educazione finanziaria. Questo duplice obiettivo mira a rafforzare il processo di inclusione finanziaria. Nel corso degli anni le analisi e i dati raccolti hanno evidenziato il ruolo cruciale della dimensione territoriale nel definire il profilo di inclusione finanziaria dei cittadini extra-comunitari. L’esperienza e l’interazione con vari stakeholder hanno sottolineato l’importanza di creare tavoli di conoscenza e aggiornamento reciproco, sottolineando l’opportunità di promuovere politiche e progetti locali a sostegno dell’inclusione finanziaria. Dal 2014, è stata avviata la sperimentazione dei “Laboratori Territoriali” per riunire tutti i soggetti coinvolti o interessati all’inclusione finanziaria, creando una conoscenza condivisa e rafforzando la rete tra attori pubblici e privati.

Il Laboratorio Territoriale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti a Torino, avviato nel giugno 2023 nell’ambito del progetto Empower, ha riunito diverse realtà nel torinese coinvolte con il tema dell’inclusione finanziaria e dell’impresa per cittadini immigrati. Questa iniziativa mira a promuovere una collaborazione più stretta tra i vari attori e a sviluppare soluzioni locali per sostenere l’inclusione finanziaria dei migranti.
L’indagine, condotta su un campione di 250 cittadini extra-UE residenti nelle zone di Torino, Cuneo e Novara nel 2022, offre uno sguardo dettagliato sullo stato dell’inclusione finanziaria e le sfide che la popolazione migrante affronta nell’ambito bancario.
I risultati complessivi delineano un quadro in cui si evidenzia un utilizzo ridotto di una vasta gamma di prodotti bancari, spaziando dai servizi assicurativi ai pagamenti e al credito, con unica eccezione rappresentata dagli strumenti di risparmio a medio-lungo termine. Tale utilizzo privilegiato di strumenti di risparmio si collega principalmente alla necessità di accumulare risorse per affrontare la pensione, segnalando una particolare consapevolezza delle esigenze finanziarie a lungo termine.
Tuttavia, questa preferenza per gli strumenti di risparmio non si traduce automaticamente in una robusta inclusione finanziaria, evidenziando una maggiore fragilità nel contesto migratorio rispetto ai dati nazionali. La capacità di investimento, strettamente connessa alla progettualità futura, mostra segnali di debolezza, riflettendo una situazione più precaria rispetto alla media nazionale.
Una delle criticità principali emerse riguarda l’accesso e l’utilizzo degli strumenti digitali. Questo dato assume rilevanza considerando l’accelerazione degli strumenti finanziari digitali negli ultimi anni. Sebbene i principali driver del rapporto con la banca riflettano la situazione nazionale, con un’enfasi sugli aspetti relazionali, di accessibilità, di costo e di fiducia, la banca non è ancora percepita come un punto di riferimento completo per la gestione finanziaria a 360 gradi. Invece, è vista prevalentemente come necessaria per la vita e il lavoro in Italia, oltre che come custode sicuro del risparmio.
In sintesi, i dati sottolineano la necessità di affrontare le sfide specifiche nell’inclusione finanziaria della popolazione migrante, con particolare attenzione all’accesso digitale e alla promozione di una consapevolezza finanziaria più ampia per favorire un utilizzo efficace dei servizi bancari disponibili.

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L’inclusione finanziaria a Torino: analisi territoriale della popolazione straniera e dei servizi offerti | CeSPI(si apre in una nuova scheda)